
IL MEZZADRO SCOZZESE
Mentre era al lavoro nei campi un
povero mezzadro scozzese sentì un grido d’aiuto proveniente dalla palude
vicina. Vide un bambino che affogava nelle sabbie mobili e a rischio della
propria vita lo salvò. Il padre di quel bambino era un nobile: la sera busso
alla casa del mezzadro e si offerse di pagare le scuole a suo figlio. Così il
figlio del mezzadro poté frequentare i migliori istituti del Regno Unito e
laurearsi in medicina fino a diventare famoso. Il suo nome era, infatti,
Alexander Fleming lo scopritore della penicillina . Qualche tempo dopo, il
figlio del nobile che il mezzadro aveva salvato si ammalò gravemente di
polmonite: e la penicillina lo guarì. Si chiamava Wiston Churchill , il premier
britannico che fermò Hitler . Senza saperlo, con un solo gesto il mezzadro
scozzese aveva cambiato due volte la storia dell’umanità.
Per chi si ritrova bombardato di notizie e sballottato da eventi che non
capisce più, questa storia vera, recuperata su internet, rilassa come un
massaggio alla cervicale. Combatte quel senso di inutilità che ci pervade fino
ad immobilizzarci, come se ogni cosa fosse sfuggita al nostro controllo ed il
cinismo rappresentasse l’unico antidoto allo smarrimento. Ma le azioni di un
individuo producono sempre un risultato da qualche parte. E hanno un senso
preciso, anche quando chi le compie gliene dà un altro oppure nessuno, dal
momento che non gli è concesso di conoscere tutto il copione
Pasticcio 
il riccio Le storie di Elisabetta Jankovic
Una volta i ricci di mare non
avevano i pericolosi aculei pungenti come oggi, ma soffici capelli
ondulati.
Per questo gli altri animali del mare li avevano chiamati per
l'appunto "ricci".
Un giorno, però, nacque un piccolo e dolce riccio, di nome
Pasticcio. Era così delicato, morbido e indifeso che divenne presto il beniamino
di tutti gli abitanti di quell'angolo di roccia: le stelle di mare, i polipi, le
meduse, i paguri...
Con l'andare del tempo, però, Pasticcio non cresceva come
tutti gli altri animaletti: rimaneva tenero, piccolino. Quindi papà riccio un
giorno prese una decisione: parlò a Pasticcio a quatt'occhi e gli disse:
-
Devi assolutamente imparare a difenderti. Sei cresciuto ormai anche se sei
rimasto piccolo. Oggi rimarrai da solo per un'ora sugli scogli: fatti coraggio e
non essere timido...
Detto questo papà riccio diede un bacio a Pasticcio e,
anche se a malincuore, lo lasciò solo.
Pasticcio tremava dalla paura,
continuava a guardare l'orologio per controllare quanto mancava alla fine
dell'ora e sudava freddo.
A un tratto vide avvicinarsi pericolosamente un
piede gigante (in realtà era solo un numero 39...).
Pasticcio era sicuro:
ancora due passi e sarebbe rimasto schiacciato, spappolato sulla roccia. La
paura lo immpbilizzò: non riuscì a scappare ma... i suoi soffici ricci, dallo
spavento, gli si drizzarono in testa.
Quando il piede sfiorò Pasticcio si
sentirono urla di dolore. I capelli di Pasticcio erano diventati duri e
appuntiti dalla paura e ... facevano male!
Il piede scappò via e mamma e papà
riccio corsero allarmati dalle grida.
Quando videro Pasticcio non più
riccioluto, ma tutto "appuntito", rimasero perplessi.
Poi papà riccio
esultante disse: - Bravissimo Pasticcio. Che trovata geniale...! Tutti noi
potremmo farvi venire i capelli così: saremo meno vulnerabili e ci potremo
difendere meglio.
- Hip Hip Hurrà!!!- urlarono i ricci.
Quella sera, in
fondo al mare, ci fu una gran festa in onore di psticcio e da quel giorno i
ricci non ebbero più i capelli ondulati.
La storia di Pasticcio il Riccio (testo di Elisabetta
Jankovic) e' stata pubblicata nel 1998 nel volume Alice nel paese delle
parole, edizioni Elmedi.
- Ingredienti:
- 4 spicchi d'aglio; olio extra vergine d'oliva; ricci di mare, erba
cipollina
Inviata da:
- Joseph Albanese <j_albanese@sarplast.com>
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- SPAGHETTI CON RICCI DI MARE
Ho sfogliato il ricettario e ho notato che
tutte le ricette che prevedono l'uso di ricci di mare, ne
prescrivono la cottura. Questo è un errore gravissimo in quanto si
"uccide" il delicatissimo gusto del riccio, che, come
tutte le uova di pesce (caviale docet) non tollera il calore.
Personalmente preparo gli spaghetti ai ricci di mare nel seguente
modo: -faccio imbiondire 4 spicchi d'aglio in olio extra vergine di
olive lascio raffreddare l'olio mentre si cuociono gli spaghetti
(ovviamente al dente) -condisco gli spaghetti con l'olio e con le
uova di riccio diluite col liquido che si trova all'interno del
riccio e che, generalmente viene buttato via. -spruzzo leggermente
con erba cipollina
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